Elton John (foto LaPresse)

Elton John, Gabbana e il loro pol. scorr. (Noi, invidiosi)

Maurizio Crippa
Finché la sharia non ce lo impedirà abbiamo il dovere-diritto di essere informati, adesso il dubbio ce l’abbiamo. Ma impenitenti come siamo (garantisti impenitenti, cioè) di più sapere non vogliamo, e altro non dimandiamo.

Se Elton John alla sua ex guardia del corpo abbia provato a infilargli un dito proprio lì, o a palpeggiarlo proprio là, sono cose che riguardano loro due, e non avremmo mai voluto saperne un bel niente. Ma poiché viviamo qui, inteso in occidente, e finché la sharia non ce lo impedirà abbiamo il dovere-diritto di essere informati, adesso il dubbio ce l’abbiamo. Ma impenitenti come siamo (garantisti impenitenti, cioè) di più sapere non vogliamo, e altro non dimandiamo.

 

C’è però una cosa che sappiamo, e che in un certo senso è anche più cruciale, per la libertà d’informazione e d’opinione in occidente, che manco l’uso del dito medio da parte della celebrata rockstar. Ed è questo. Che Stefano Gabbana, stilista, ma che con stile e in libera coscienza ha sempre rifiutato la genitorialità, ha commentato sul suo account, a proposito della querelle tra Elton John e il suo bodyguard: “E adesso??? #karma se mai fosse vero cosa racconterà a suo figlio?”.

 

Ora, sappiamo che i due non si sono mai amati. Ma sappiamo pure altro: che se a non tenere le mani a posto fosse stato un prevosto, o un seminarista, sarebbero tutti qui a chiedere la castrazione chimica. Fosse stato un prof. di scuola, tutti a chiedere le telecamere in classe. E che se un commento da moralisti un po’ ancien régime, o un sollevar di ciglio, lo avesse fatto qualcun altro (cioè noi), apriti cielo. Invece a loro – ma solo a loro, che sono loro – pure il linguaggio politically uncorrect è permesso. Noi apprendiamo. Quasi invidiamo.

 

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"