Intanto Berlino si lima il cuneo fiscale

Giovanni Boggero

    Ieri iI Bundestag ha votato un insieme di misure in materia di welfare e mercato del lavoro proposte dalla maggioranza cristiano-liberale. Ad aver fatto più rumore, è stato il taglio dei contributi per l'assicurazione pensionistica dal 19,6 per cento al 18,9 per cento. Si tratta del livello più basso dal 1996. La scelta va ricollegata alla relativa stabilità della situazione occupazionale tedesca e al buono stato delle casse pensionistiche.

    La riduzione del cuneo contributivo sgraverà in ugual misura datori di lavoro e lavoratori per un totale di circa 6 miliardi l'anno a partire dal 2013. Dal momento che i trasferimenti statali per il riequilibrio delle casse pensionistiche (Bundeszuschuss) sono collegati all'entità dell'aliquota contributiva, lo stato risparmierà anche 1,5 miliardi. Questo è un lato della medaglia.

    L'altro lato è dato dall'aumento dei massimali contributivi sia per l'assicurazione pensionistica (che renderà quindi lo sgravio per ciascun lavoratore molto modesto, qualche euro ogni mese), sia per l'assicurazione contro la disoccupazione, sia, infine, per l'assicurazione di assistenza destinata a invalidi e anziani (Pflegeversicherung). In quest'ultimo caso aumenterà anche la percentuale dell'aliquota contributiva. Nella stessa sede, cristianodemocratici, cristianosociali e liberali hanno votato anche l'aumento da 400 a 450 euro il limite delle retribuzioni mensili per i lavori esentati da oneri sociali, i cd. minijob.