Le rivelazioni choc sulla Bundesbank

Marco Valerio Lo Prete

Dal nuovo libro di Carlo Bastasin

    Ieri il Sole 24 Ore anticipava alcuni brani del nuovo libro di Carlo Bastasin: "Saving Europe: How National Politics Nearly Destroyed the Euro" (Brookings Institution press). Ecco cosa si legge, per esempio:

    Il 6 maggio 2010 il consiglio direttivo della Banca centrale europea tenne una riunione di emergenza nel ristorante di un antico palazzo di Lisbona. In una notte in cui l'economia globale sembrava crollare, i banchieri centrali presero la decisione più sorprendente di tutta la storia della crisi. Uno dei governatori ruppe il silenzio e propose che la Bce acquistasse i titoli pubblici dei paesi in bilico. La proposta mandava in pezzi il tabù su cui era costruito l'euro. Era un passo verso la contaminazione politica della sacrale indipendenza della Banca centrale, ma era anche un passo verso una responsabilità fiscale condivisa tra Paesi. Lo shock degli altri banchieri non avrebbe potuto essere più grande perché l'uomo che aveva violato il dogma era proprio Axel Weber, il capo dell'ultraortodossa Banca centrale tedesca, la Bundesbank.
    La proposta di Weber salvò l'euro. Ma mentre i governatori tornavano nelle loro capitali, il giorno dopo, ricevettero una e-mail da Weber in cui annunciava di aver cambiato opinione. Dopo pochi giorni il banchiere tedesco diede un'intervista per criticare frontalmente la decisione. Tenendo nascosto il suo ruolo nella decisione, il banchiere innavertitamente diede spazio al falso mito della Germania tradita dai suoi partner. Il mito diede vita a una narrazione infondata ma potente che cambiò l'Europa, ispirando un senso di sfiducia e di divisione che ha frenato la soluzione della crisi e che potrebbe richiedere decenni per essere assorbito.