Il silenzio grande, un film pieno di sorprese
L'adattamento cinematografico della pièce teatrale di Maurizio De Giovanni, con Alessandro Gassman alla regia
Venezia 78. Non solo nel Concorso e in Orizzonti la presenza degli italiani è notevole. Un titolo molto curioso si nasconde anche nella line up delle Giornate degli Autori dove Alessandro Gassmann ritorna alla regia con Il silenzio grande, dall’omonima pièce teatrale di Maurizio De Giovanni, sceneggiatore anche per la versione cinematografica insieme ad Andrea Ozza.
Anni Trenta, la famiglia Primic sta andando in rovina insieme alla casa che fu il suo nido d’amore. Cosa c’entrano un bonsai secco, una radio, il silenzio e una vecchia cameriera illetterata si scopre poco a poco, col pathos che cresce di pari passo al senso di straniamento, quasi una vertigine, e da buffi intermezzi in stile Istituto Luce. Un film pieno di sorprese, con un grande colpo di scena finale. In sala dal 16 settembre, sarà distribuito da Vision Distribution. Intanto, in questa intervista, Gassmann racconta il lavoro con gli attori Massimiliano Gallo, Margherita Buy e Marina Confalone e le difficoltà di mantenere (non sveliamo il perché) tutta la messa in scena all’interno del cancello della villa. Nemmeno X-Files.