I PROTAGONISTI DI CANNES 2021

House Arrest, coercizione politica e declino intellettuale

Secondo Aleksej German Jr. l'Europa e l'ex Unione Sovietica sarebbero sull'orlo di una nuova Guerra Fredda

Federica Polidoro

Nel nuovo film di Aleksej German Jr., regista molto stimato nel circuito festivaliero internazionale, protagonista è un intellettuale di provincia che, denunciato il sindaco di appropriazione indebita, si ritrova agli arresti domiciliari con un’accusa infondata. Ostracizzato dalla comunità cittadina e oggetto delle continue pressioni fisiche e psicologiche dei sicari del sindaco, non vuole cedere alla proposta della controparte: accollarsi la colpa che non ha.

  

Con esiti assai diversi, il tema della corruzione nelle istituzioni politiche è piuttosto ricorrente nei film dell’ex Unione Sovietica che arrivano attraverso strade miracolose in Europa. House Arrest (nella sezione Un Certain Regard a Cannes 2021) è tuttavia anche un racconto satirico crepuscolare sulla fine della figura dell’intellettuale e sul declino della cultura nel mondo post-ideologico.

    

In questa intervista il regista coglie l’occasione per vaticinare una nuova Guerra Fredda tra Europa ed ex Urss, due mondi, che, secondo il suo pensiero, hanno reciproci pregiudizi e abitudini inconciliabili. E avverte: "Siamo molto più avanzati tecnologicamente di quello che pensate".

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