"Pretend it's a city"
Bisbetica e indomata
I libri, le sigarette, lo sport, il femminismo. Ma soprattutto New York, la città che ci salverà. Fran Lebowitz a ruota libera con Martin Scorsese
La prima volta che ricevette un assegno di più (molto di più) di cento dollari, Fran Lebowitz non sapeva bene né cosa farci né come riscuoterlo. Fino a quel momento, ogni volta che le avevano dato lo stipendio, era andata a comprare un panino al roast beef all’alimentari di fronte casa sua, a New York, e lo aveva pagato con il suo bravo assegno, di modo da avere il resto in contanti. Ma quella volta non potette farlo, la cifra era troppo alta e bisognava che andasse in banca, accidenti, lei che odiava le banche e odiava i soldi, e non per pauperismo, sinistrismo, francescanesimo o senso di colpa, sia chiaro, ma per la seccatura. “Il denaro non mi hai mai emozionata, mi ha sempre e soltanto terrorizzata”, dice a Martin Scorsese, in una delle molte ore che ha trascorso con lui a parlare delle cose che ama, che la fanno arrabbiare, che non vuole capire, che non vuole cambiare, e che lui ha registrato e montato insieme a vecchi video di lei che cammina per Manhattan, col cruccio in faccia e il cappotto napoleonico addosso, e guarda tutto e tutti incuriosita e incazzata; lei che va in libreria; lei che parla con Spike Lee, David Letterman, Alec Baldwin, Toni Morrison, un fan, due fan, sette, dieci, centosei.
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- Simonetta Sciandivasci
Simonetta Sciandivasci è nata a Tricarico nel 1985. Cresciuta tra Ferrandina e Matera, ora vive a Roma. Scrive sul Foglio e per la tivù. È redattrice di Nuovi Argomenti. Libri, due. Dopodomani, tre.