“Avengers: Infinity War” è il film di supereroi che ogni appassionato Marvel sognava

E c’è anche un vero, grande, super cattivo, il più carismatico mai visto finora: Thanos, che per bilanciare “perfettamente” l’universo vuole massacrare tutti

Stefano Priarone

Le serie tv ormai sono meglio dei romanzi, recita un adagio vecchio di almeno un decennio. L’adagio è probabilmente discutibile, ma è indubbio che l’Universo Marvel si è spostato dai fumetti al cinema. I comics, certo, continuano a uscire, ma il sense of wonder, la spettacolarità, l’umanità dei personaggi di quella grandiosa saga creata a partire dal 1961 da Stan Lee, Jack Kirby, Steve Ditko, e dai loro successori, ormai si trovano più al cinema che nelle pagine degli albi a fumetti. “Avengers: Infinity War”, diretto da Antony e Joe Russo, da oggi nelle sale, è uno spettacolare crossover Marvel su pellicola, il culmine di dieci anni di film prodotti dai Marvel Studios. La parola crossover indica quando i supereroi di due testate diverse si incontrano, o, più spesso, quando una saga coinvolge tante testate diverse. Qui abbiamo tutti i supereroi Marvel (mancano solo gli X-Men i cui diritti cinematografici sono ancora della Fox) contro il folle Thanos, un alieno potentissimo e fortissimo che cerca, sulla terra e su altri pianeti, le sei Gemme dell’Infinito – Tempo, Spazio, Mente, Realtà, Potere, Anima – che gli consentirebbero di dominare l’intero universo, di essere simile a un dio.

 

A metà anni Duemila, Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios, ha l’idea di usare i personaggi dei quali la Marvel ha ancora i diritti per portare al cinema l’universo della casa editrice, dove tutti i personaggi si conoscono e interagiscono fra loro. Il debutto è nel 2008 con Iron Man, un successo anche grazie all’interpretazione di Robert Downey Jr. che è un ironico e brillante Tony Sark/Iron Man, miliardario, playboy e supereroe. In dieci anni arrivano il dio del tuono Thor, il simbolo del sogno americano Capitan America, il sovrano del regno africano e supertecnologico del Wakanda Pantera nera, che si riuniscono nel supergruppo degli Avengers, i Guardiani della Galassia con le loro avventure ambientate nello spazio profondo, il mago Dottor Strange, dallo scorso anno anche Spider-Man per accordi con la Sony, che ha i diritti del personaggio al cinema.

   

Nel film ci sono tutti e hanno tutti il loro spazio, abbiamo le battute brillanti di Iron Man, le citazioni pop di Spider-man, la comicità dei Guardiani della Galassia, la solennità eroica di Thor, come ci sono tantissime ambientazioni, da New York al  Wakanda a vari pianeti alieni. E c’è anche un vero grande super cattivo, il più carismatico mai visto finora in un film Marvel: Thanos, efficacemente interpretato da Josh Brolin, creato nel 1973 da Jim Starlin, che, come dice il nome stesso (deriva da Thánatos, la personificazione della morte nella mitologia greca), è un necrofilo. Nei fumetti è un innamorato della Morte, che nell’Universo Marvel è personificata, e per compiacerla vuole uccidere miliardi di esseri viventi, qui invece è un malthusiano, massacra per evitare l’eccesso di popolazione, vuole che tutto l’universo sia “perfettamente bilanciato”.

   

In realtà, la nuova interpretazione è in linea con la versione più ambigua del personaggio dello stesso Starlin, che è periodicamente tornato a occuparsi di Thanos negli ultimi quarant’anni (anche in una serie di graphic novel uscite dal 2014 in poi) che lo vede come eroe negativo, invece che come un semplice supercriminale. Starlin è ringraziato dai produttori nei titoli di coda: infatti il film è fortemente debitore della saga concepita dal fumettista nei primi anni Novanta e disegnata da George Perez e Ron Marz. Fra le varie intuizioni di Stan Lee, c’è stata quella di far combattere i supereroi fra di loro, prima di unirsi contro il nemico comune, in genere per futili motivi o incomprensioni. In “Infinity War” abbiamo anche questo: su un pianeta alieno i Guardiani della Galassia combattono lo strano terzetto formato da Iron Man, Dottor Strange e Spider-Man,  ogni gruppo scambia l’altro per seguaci di Thanos.

 

“Infinity War” è forse il film di supereroi definitivo, che ogni appassionato Marvel sognava, ma è solo la prima parte, il sequel è previsto fra un anno. Per chi ha letto il fumetto “Infinity War” il finale è prevedibile, per i non nerd, senza spoilerare troppo possiamo citare le ultime parole del film: ogni pellicola Marvel come quelle di 007 finisce con una frase che annuncia il ritorno dell’eroe in quella successiva, stavolta la scritta è “Thanos will return”. ‘Nuff said, come direbbe Stan Lee, che al solito, a novantacinque anni suonati, ha un cameo nel film: abbiamo detto abbastanza.

Di più su questi argomenti: