La forma dell'acqua - Shape of water

Di G. del Toro, con S. Hawkins, M. Shannon, R Jenkins, O. Spencer

Mariarosa Mancuso

Wow! Si resta incantati davanti a tanto amore per il cinema. E a tanto amore per lo spettatore, deliziato e non punito (che la punizione arrivi per incapacità o per cattiva volontà dei registi poco importa, la sofferenza rimane). Guillermo del Toro ha sempre avuto una passione per i mostri, del cinema e della letteratura, da decenni colleziona vecchi manifesti e statuette. Per la prima volta che ne fabbrica uno sommamente fascinoso. La saggista Marina Warner dedicò un saggio alle variazioni sulla Bella che incontra la Bestia, la scrittrice Angela Carter rivoltò la storia di Barbablù in “La camera di sangue” (altri tempi, meno isterici dei nostri). All’elenco manca la creatura anfibia con le squame, ghiotta di uova sode. Ne avevamo vista una molto simile – uova sode a parte – nel film “Il mostro della laguna nera” di Jack Arnold, anno 1954 (l’oggetto d’amore, come la bionda Fay Wray per King Kong, era una signorina che nuotava con un bel costume candido, da ammirare con gli occhialini 3D).

 

Ora siamo nel 1962, piena Guerra fredda. Elisa la muta – speriamo che nessuno accusi il regista per aver zittito una fanciulla – fa le pulizie in un laboratorio. L’attrice è Sally Hawkins, prediletta da Mike Leigh (più di recente, era la sorella povera e provinciale di Cate Blanchett in “Blue Jasmine”). Accanto a lei lavora di straccio e scopa la linguacciuta Octavia Spencer, sposata a un certo Brewster nominato di continuo. Succedono tante cose, Guillermo del Toro sta tra i registi con l’horror vacui – per sempre siano lodati. La trama pare semplice, le sottotrame non concedono sbadigli. La stanza della ragazza solitaria, l’appartamento del vicino che fa l’illustratore, il cinema di periferia, perfino il laboratorio dove la creatura viene tenuta prigioniera meriterebbero il fermo immagine, per cogliere tutti i dettagli. La tavolozza delle tinte ha tutte le sfumature che si annidano tra il verde e il blu. Guillermo del Toro svela un animo romantico che mai abbiamo sospettato. 13 candidature all’Oscar. La categoria di film che in caso di disaccordo fa rompere amicizie di lunga data.

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