Editoriali

Padre Spadaro: “L'occidente è indifferente alle richieste di Putin”. E quali sarebbero?

Redazione

Anche il direttore della Civiltà Cattolica cade nel solito giochetto: Putin è sì l’aggressore, il responsabile di un atto sacrilego e disumano eccetera, ma insomma… qualcuno l’ha provocato

"La nostra indifferenza alle richieste di Mosca ha influito sulla sua deriva verso l’autocrazia neo-zarista? E’ legittimo pensarlo”, scrive il direttore della Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro, interprete fino a prova contraria del pensiero politico e geopolitico bergogliano su guerra e pace. Niente da fare, si torna sempre lì: Putin è sì l’aggressore, il responsabile di un atto sacrilego e disumano eccetera, ma insomma… qualcuno l’ha provocato. E quel qualcuno è sempre l’occidente, la Nato con la sua ingordigia e la sua voglia di esportare guerre e armi.  
 

Torna la storiella sulle promesse che l’Alleanza atlantica non si sarebbe allargata a ovest dell’Elba (uno stato libero e sovrano  può chiedere di entrare ella Nato, senza diktat esterni) e ricorda, il reverendo padre, che “i paesi che non hanno adottato sanzioni contro la Russia sono 193 contro 37” e “rappresentano il 41 per cento del pil mondiale e l’86 per cento della popolazione”.

 

Tira una riga, il gesuita, e realizza quindi che “il mondo si divide e la Nato si allarga”. Si spiega che ha ragione il Papa, che “dividere il mondo in buoni e cattivi, usando ‘lo schema di Cappuccetto Rosso’ è confortevole e rassicurante, ma non serve a capire”. Domanda a Spadaro, che da mesi spiega che il mondo è complesso salvo poi concludere con la più scontata e banale delle considerazioni, e cioè che bisogna fermare la guerra e fare la pace: cosa ci sarebbe da capire? Su cosa in particolare avrebbe dovuto, l’occidente, dar retta a Vladimir Putin per acquietarne voglie e languori? Dopo quattro mesi di guerra fratricida, sarebbe almeno curioso saperlo. Di sicuro, sarebbe molto più interessante delle dotte spiegazioni, infarcite di ideologia antiamericana, sul perché dopotutto la Russia ha avuto le sue ragioni per fare quello che ha fatto.

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