Disputa di Gesù con i dottori del Tempio, Paolo Veronese, 1560 circa

La più grande storia

Giulio Meotti

“Tutto l’occidente, laici compresi, è una nota a piè di pagina del cristianesimo”. Il libro dello storico Tom Holland

Roma. E’ già stato detto. Dal Benedetto Croce di “non possiamo non dirci cristiani” al G. K. Chesterton secondo cui “il mondo moderno è pieno di idee cristiane impazzite” fino al “tutto è cristiano” di Jean-Paul Sartre. Ma erano anni di consenso sostanziale, anche fra i laici, su come il cristianesimo fosse all’origine dell’occidente. Nell’ultimo mezzo secolo, un’ondata di condiscendenza culturale e di relativismo storiografico ha reso impraticabile, se non grottesca, questa semplice verità. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel rivendicare l’espressione “protezione dello stile di vita europeo” cita “dignità umana, libertà, democrazia, uguaglianza, stato di diritto, rispetto dei diritti umani”. Ora un grande storico inglese, uno dei più stimati, Tom Holland, con il libro Dominion, recensito con entusiasmo dai giornali britannici come Financial Times e New Statesman, spiega che tutti quei valori sono figli di una sola visione del mondo, che l’Europa dagli anni Duemila si rifiuta di inserire nelle proprie carte. E’ il “trionfo del cristianesimo” secondo Holland (sottotitolo The Making of the Western Mind). Holland la definisce “la più grande storia mai raccontata”.

 

“Un Romano avrebbe riso all’idea che ogni essere umano possedesse una propria dignità. Il tempo stesso sarebbe stato poi cristianizzato”. Scrive Holland che “l’umanesimo liberale è una nota a piè di pagina del cristianesimo” e che il cristianesimo si è diffuso in due modi: “Attraverso la conversione e attraverso la secolarizzazione”. La modernità laica non è la negazione della cristianità ma la sua continuazione. E anche quel poco di decente che c’è nelle società islamiche è figlio del cristianesimo. “I governi del mondo musulmano hanno adottato costituzioni che contraddicevano la Sunna”, scrive Holland. “Non vi è alcuna legge naturale nell’islam, solo leggi create da Dio. I paesi musulmani, unendosi all’Onu, hanno sottoscritto una serie di impegni che derivavano non dal Corano, ma dai codici cristiani”.

 

Da giorni, in Indonesia si parla di cancellare il codice penale figlio del protestantesimo olandese e di inserire il carcere per gli adulteri. Leggendo “Dominion”, i liberal scopriranno di aver acquisito i propri valori più profondi da una religione che disprezzano e che oggi fanno di tutto per rendere ininfluente. Tom Holland, come Michel Houellebecq, sembra suggerire anche che il liberalismo non possa sopravvivere al collasso delle proprie fondamenta cristiane. Come se non fosse un caso se l’occidente abbia deragliato e sia entrato in crisi, forse in coma, da quando il cristianesimo è uscito dai suoi binari.

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  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.