Il Rosario "disturba" il pastore luterano. Giovani cacciati dalla cattedrale di Bruxelles

Durante la commemorazione ecumenica dei 500 anni della riforma protestante un gruppo di cattolici si è inginocchiato ma dopo un paio di Ave Maria sono stati allontanati. Oggi intanto il Vaticano lancia un francobollo speciale

Matteo Matzuzzi

Mentre il Vaticano si prepara a lanciare uno speciale francobollo per celebrare il quinto centenario della Riforma protestante (uscirà il prossimo 23 novembre), in Belgio si va ben oltre. Sabato scorso, nella cattedrale dei Santi Michele e Gudula, è andata in scena una commemorazione congiunta. Cattolici e protestanti insieme, il tutto propiziato dal cardinale arcivescovo, Jozef De Kesel, già ausiliare e delfino del cardinale Godfried Danneels, per trent'anni a capo della moribonda diocesi della capitale.

 

Tutto è filato liscio fino al momento in cui ha preso la parola, sull'altare, il pastore luterano Steven Fuite. A quel punto, mentre Fuite iniziava il suo sermone, un gruppo di giovani si è inginocchiato a terra (non ci sono gli inginocchiatoi nella cattedrale di Bruxelles) e ha iniziato a recitare in francese il Rosario. Dopo un paio di Ave Maria, è intervenuta la polizia, che ha prima benevolmente richiamato all'ordine e al “rispetto” i giovani, quindi li ha fatti uscire dalla chiesa perché rei di disturbare la commemorazione ecumenica.

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  • Matteo Matzuzzi
  • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.