I nuovi programmi scolastici sono pronti al debutto (LaPresse)

Abolita in Lussemburgo l'ora di religione. Al suo posto, un corso "sui valori della convivenza"

Matteo Matzuzzi

Niente più religione nelle scuole pubbliche, a occuparsi della formazione cattolica dei bambini ora saranno le parrocchie. D'ora in poi, "le religioni saranno presentate in modo paritario"

Roma. Il Granducato del Lussemburgo ha deciso che a partire dal corrente anno scolastico non sarà più possibile, per gli studenti delle scuole d'ogni ordine e grado, seguire i corsi di religione cattolica. Insegnamento eliminato e sostituito dall'ora “sui valori” incentrato sui temi “delal convivenza”. Le religioni (al plurale) saranno “presentate in modo paritario”.

Il cambiamento è evidente e il responsabile diocesano della catechesi, Patrick de Rond, se ne rammarica in una conversazione con l'agenzia Sir (Servizio di informazione religiosa della Cei): “Avevamo una lunga tradizione di insegnamento della religione a scuola e i corsi di catechesi nelle parrocchie ruotavano essenzialmente attorno alla preparazione ai sacramenti, prima comunione e cresima. Alcune parrocchie avevano offerte di catechesi più elaborate, ma gli sforzi erano concentrati sui corsi di religione nella scuola pubblica: gli insegnanti di religione erano formati, nominati e incaricati con la missio canonica da parte dell'arcivescovo e assegnati alle diverse scuole”.

Di necessità virtù e allora saranno le parrocchie del Granducato a far fronte alla cancellazione del corso di religione, attraverso percorsi ad hoc differenziati per fasce d'età.

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  • Matteo Matzuzzi
  • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.