La maturità di Carlo Carrà e la disturbante Nathalie Djurberg

Luca Fiore

A Milano e Rovereto due mostre da vedere nel weekend

Carlo Carrà nasce nel 1881 e muore nel 1966 a 85 anni. E’ stato divisionista, futurista, metafisico e tante altre cose. Umberto Boccioni, per dire, è stato portato via dalla guerra a 34 anni. La maturità è il momento più difficile per un artista. Si guarda allo specchio ed è costretto a farsi le domande scomode e pretendere delle risposte da se stesso. Questa mostra con le sue 130 opere, la maggiore realizzata sulla sua opera dai tempi di Roberto Longhi, è l’occasione per vedere come un monumento della pittura italiana ha navigato nelle perigliose acque di anni così inquieti. Quando, da pirata Barbanera, Picasso faceva bottino come nessun altro.

Milano, Palazzo Reale. “Carlo Carrà”. Fino al 3 febbraio

info: mostracarlocarra.it

 


 

Preparatevi al peggio. Non andateci a cuor leggero. I vostri incubi potrebbero materializzarsi davanti ai vostri occhi sotto forma di animazioni stop motion. Un po’ Ingmar Bergman, un po’ Wes Anderson e un po’ qualcos’altro che non saprei dire, ma che è lì che pulsa in modo selvaggio. Il talento eccentrico di Nathalie Djurberg è disturbante, sfacciato eppure ha un che di tradizionale, che pesca nelle favole noir del nord Europa. Cupo, protestante, luterano avendo perso anche l’ultimissima traccia di cristianesimo. Ma c’è qualcosa di fortemente vitale in questo universo perduto. Qualcosa di vero. Urgente. Forse la paura della morte.

Rovereto, Mart. “Nathalie Djurberg & Hans Berg”. Fino al 27 gennaio

info: mart.trento.it

 

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