Le opere di Bonalumi e le foto di Gabriele Basilico

Luca Fiore

A Milano e ad Aosta due mostre da visitare nel weekend

Si intitola “Struttura modulare bianca”, è un’opera del 1970. Sarebbe stata un’opera tra le tante, affascinanti, della mostra di Agostino Bonalumi. Invece, dopo che lo storico assistente dell’artista, Luca Lovati, è morto mentre la allestiva, si trova investita da un cono di luce tagliente. Le opere d’arte hanno questa capacità: assorbono la vita che gli sta intorno. Il quadro che teneva in salotto mia nonna, quel De Pisis appeso nella cucina di Roberto Longhi, il monocromo di Yves Klein comprato da Lucio Fontana. Sono loro, ma non sono più solo loro. Nel caso di questo Bonalumi, ad esempio, quella tela estroflessa, ci appare ancora più tesa.

Milano, Palazzo Reale. “Bonalumi 1958-2013”. Fino al 30 settembre

info: palazzorealemilano.it

 

 

  


  

“Ricordo con nitidezza la percezione di uno spazio infinito, denso di mistica solennità, con la fuga delle navate che sfumava nel buio, verso l’alto, in uno spazio pervaso da una sottile atmosfera nebbiosa. Il perdersi dentro un lontano infinito, non misurabile, il sentirsi piccolissimi nell’illimitato erano sensazioni bellissime e inebrianti”. Così, Gabriele Basilico ricordava la sua prima visita, da bambino, al Duomo di Milano. E sono queste le parole, forse, che meglio descrivono la sua ricerca. Ad Aosta duecento sue fotografie. Non perdetele.

Aosta, Museo archeologico regionale. “Gabriele Basilico. La città e il territorio”. Fino al 23 settembre

info: regione.vda.it

 

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