(foto LaPresse)

Roma, è qui la festa?

Marianna Rizzini

Surreale querelle sul concertone (fantasma) di Capodanno, su sfondo di bilanci e casi Marra

E insomma il transito astrale non dev’essere stato buonissimo, se oltre agli avvisi di garanzia che minacciano il Campidoglio, e oltre al caso Marra, a Roma non risulta “sbagliato” soltanto il Bilancio, ma anche il bando del concerto di Capodanno (dopo vent’anni), quello che magari non ci vai ma se non c’è ti fa tristezza (d’altronde il traffico impazzito attorno al Circo Massimo è lo spartiacque della notte di San Silvestro da tempi immemorabili, e i romani infatti di solito decidono dove andare e quanti spostamenti fare anche in base al rischio-ingorgo in zona Circo Massimo-Aventino attorno a mezzanotte). Ieri la notizia è circolata assieme a quella del divieto di fuochi d’artificio: no al concerto del 31 dicembre, ché l’azienda organizzatrice, così pare, si è tirata indietro per via di qualche problema procedurale, e anche il cantante Max Gazzè alla fine ha detto no. Ed è stato subitaneo fuoco dagli anti-Raggi del Pd, e precisamente dalla consigliera comunale Valeria Baglio (“… dopo aver affossato il Natale, con l’albero più brutto di sempre, la maggioranza a 5 Stelle affossa anche il Capodanno…”), dal deputato Michele Anzaldi (“il nuovo modello di evento di San Silvestro, che prevedeva iniziative auto-finanziate al Circo Massimo e ai Fori Imperiali, si è rivelato un flop: nessuno ha accettato, gli operatori del settore si sono dileguati, gli sponsor hanno dirottato le risorse altrove.

Il meccanismo studiato dalla giunta Raggi, con la richiesta preventiva di sponsorizzazioni già a disposizione prima ancora di conoscere il profilo degli eventi, si è trasformato in boomerang…”). Intanto il sindaco di Firenze Dario Nardella invita i romani a esportarsi da soli sul Lungarno: “Amici miei, se non avete il concertone di Capodanno in città non c’è problema… vi aspettiamo tutti qui con Marco Mengoni”. A quel punto interveniva il vicesindaco e assessore alla Cultura Luca Bergamo, ex deus ex machina rutellian-veltroniano di festival off (“Enzimi”), per spiegare (e giustificare) la novità: “… Leggo roboanti dichiarazioni di un clamoroso fallimento in merito alla vicenda del Concertone al Circo Massimo…”, dice Bergamo. “Voglio rassicurare tutti: la Festa per il primo dell’anno a Roma c’è e sarà una delle più belle che i romani potranno ricordare. Ben diciotto ore di spettacoli con cinquecento artisti impegnati lungo un percorso di dieci chilometri che vuole metaforicamente collegare la Roma storica con quella moderna: spettacoli, animazione e musica e ‘quattro ponti’ per creare un forte senso di comunità che rischia di andare perduto”.

Sì, perché il concerto non c’è il 31, per ora, ma ci sarà, diviso in tanti mini-eventi, il primo dell’anno (mentre i nottambuli si riprendono dai bagordi e gli altri vanno a pranzo e i turisti possono imbattersi per caso nei gruppi musicali che non hanno trovato la sera prima in piazza): “La decisione principale dell’amministrazione è dare un segno nuovo ai festeggiamenti per il nuovo anno”, dice sempre Bergamo: “… Stiamo lavorando per estendere alla serata del 31 dicembre lo spirito dell’iniziativa che animerà la giornata del primo gennaio 2017, dopo la rinuncia della società che aveva partecipato all’avviso pubblico per organizzare il classico concertone… Gli uffici del Dipartimento Attività Culturali stanno lavorando lungo questa direttrice, per presentare un programma di attività anche per la notte dell’ultimo dell’anno, pienamente coerente con ciò che seguirà a partire dalle tre del mattino del primo gennaio…” (intanto sui social si scatenano gli utenti Atac: “… se vabbè… i trasporti pubblici ci sono solo fino alle 2 e 30…!!”). Tuttavia l’assessore punta sul tema “dello stare insieme come comunità…” (ma in questi giorni, a Roma, quale?).

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.