Speakers' corner

Marianna Rizzini

Flash mob librari e corse d’auto d’epoca sullo sfondo della “fassineide” prosisma ventura.

Prima il flash mob, ora anche il book mob. E’ prevista infatti per il 26 maggio, alle ore 17, in Piazza Santi Apostoli, una manifestazione per “rilanciare le librerie romane”. La organizza l’Associazione Pagine Romane, che riunisce librerie dell’usato e dell’antiquariato della capitale. Ci saranno librai, bibliofili e lettori. Ognuno con un volume in mano. “Tutti invitati a partecipare”, dicono gli organizzatori, “portando ognuno un libro particolarmente significativo” per loro, “mostrandolo e raccontandone i motivi, il senso del legame, una storia…”. Il rischio, magari, è che si creino attimi da Speakers’ corner, ma gli organizzatori paiono fiduciosi. E vogliono “portare l’attenzione dei romani e dei candidati in lizza sulla crisi in atto nel comparto delle librerie dell’usato e dell’antiquariato romane”  perché, dice Antonio Conti, presidente della suddetta associazione, “in dieci anni il nostro numero si è quasi dimezzato e siamo arrivati oltre il livello di guardia. Ma non scendiamo in piazza per piangerci addosso…Vogliamo portare nella campagna elettorale il tema della diffusione della lettura …Una città senza librerie è una città triste e senza speranza”. Per questo Conti immagina una specie di rinascita libraria all’Esquilino, con una fiera mensile sotto i portici di Piazza Vittorio e “ulteriori misure di sostegno”. E dunque lancia un appello ai candidati sindaco: “Li invitiamo a essere presenti, ad ascoltare e a fare proprie le nostre proposte: soprattutto invitiamo loro e la cittadinanza a venire accompagnati da un libro per dire tutti assieme che rilanciare le librerie romane significa rilanciare Roma”. (Vallo a dire a Virginia Raggi, Roberto Giachetti e Giorgia Meloni, ieri alle prese con il tema “perché discutete di canne mentre Roma affonda?”: gira che ti rigira, hanno denunciato alcuni media, i programmi dei candidati sono talmente simili tra loro che si finisce a litigare su quanto ci si è sballati o non sballati da giovani).

 

Fassineide, nel senso di “La passione di Stefano Fassina”, il candidato sindaco della sinistra-sinistra che si è visto, nel giro di una settimana: sospeso dalla corsa elettorale per una questione di moduli e date, travolto dalla polemica “c’era o non il complotto” contro di lui negli ambienti post vendoliani, riammesso alla competizione e infine sollevato all’idea di “ritrovarsi più forti e uniti” dopo l’empasse (uniti chi?, questa la domanda, ché non sempre è facile scorgere i confini tra un’area e l’altra della sinistra-sinistra). Tanto rumore, tanto scompiglio (il tutto per rimanere, nei sondaggi, ancorati al 6 per cento).

 

Mille Miglia in Via Veneto. Arrivano le auto d’epoca (oggi), in Via Veneto, quelle che un tempo animavano tifoserie tra Brescia e Roma e tra Roma e Brescia (ora però, al volante, al posto di Tazio Nuvolari e Piero Taruffi, ci sono le attrici Anna Kanakis e Kasia Smutniak o, come due anni fa, gli attori Jeremy Irons e Adrien Brody). E ogni anno, da quando la Mille Miglia è rinata (nel 1977) sotto forma di “reunion” per cultori di auto d’epoca, i fantasmi dei protagonisti della sua epoca d’oro si riaffacciano (come Roberto Rossellini che correva nonostante Ingrid Bergman fosse contraria, ricorda Repubblica). Ma com’era la Mille Miglia vera? Sempre su Repubblica, ma nel 2007, Carlo Marincovich rievocava così l’atmosfera in un anno di “autarchia”: “La mattina del 5 aprile 1936 pioveva a dirotto su Brescia e dintorni. Di solito le operazioni di partenza della Mille Miglia attiravano ‘folle straboccanti? Quella volta no. …quell’anno la gara …era diventata ‘La corsa al servizio della Nazione’. Per via della guerra in Etiopia e delle sanzioni economiche, dovevamo arrangiarci in casa con quel che c’era e che era molto poco…Non avevamo petrolio? Niente paura, a far camminare un’automobile possono bastare altre cose reperibili nei nostri rigogliosi campi lavorati dai nostri gloriosi contadini. L’alcol, il metanolo, il benzolo, il gasogeno e molte altre cose…”.

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.