I giornali e la verità sull'allarme nucleare

Piero Vietti

Il giornalismo è veramente meraviglioso.

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    Il giornalismo è veramente meraviglioso. Per capirlo basta guardare le aperture dei siti dei giornali italiani e confrontarle con quelle dei giornali stranieri. Ferma restando la gravità (e l'incertezza) della situazione in Giappone, è impressionante vedere il contegno degli anglosassoni e il panico degli italiani. Non è solo una questione antropologica, ma anche di come si fa giornalismo.

     

    Così se per il Corriere della Sera è (a 4 colonne) "Nuova scossa, paura atomica - Da radiazioni possibili danni a salute".

     

     

     

     

     

    Per Repubblica è (a tutta pagina) "Emergenza Fukushima, terrore in Giappone".

     

     

     

     

     

    Il New York Times spiega (con una foto di media grandezza) che i tecnici "cercano di riprendere il controllo dopo le esplosioni e il fuoco all'impianto giapponese".

     

     

     

     

     

    Il Guardian ci riporta semplicemente che "l'impianto giapponese è colpito dal fuoco".

     

     

     

     

    Il Wall Street Journal scrive che "il Giappone è alle prese con un rischio nucleare", ma aggiunge che "le condizioni dell'impianto danneggiato sono stabili".

     

     

     

     

    Il Washington Post, infine, ci spiega che "dopo la terza esplosione il livello delle radiazioni è salito, per poi scendere".

     

     

     

     

     

    Quindi? Di sicuro c'è che qualcosa di grave sta succedendo, le sfumature più o meno urlate e più o meno disperate sono il bello di questo mestiere. Insomma, se volete la verità vera, non cercatela (solo) nei giornali.

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    • Piero Vietti
    • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.