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Il M5s trasforma in farsa anche il dibattito sulla Tav

Massimo Bordin

Una consigliera grillina ha detto che è inutile spendere per le grandi opere perché l’economia sarà presto smaterializzata. Come sempre, la questione è più complessa

 

Il dibattito torinese in consiglio comunale sulla mozione anti Tav del M5s è stato più che agitato sebbene i consiglieri del Pd siano stati espulsi quasi subito. Nondimeno leghisti e 5 stelle si sono insultati con entusiasmo tale da costringere il presidente dell’assemblea a sospendere un’altra volta la seduta. Tutto questo, e altro ancora in materia, abbiamo letto sui giornali di ieri. Oggi la tendenza allo scontro fra le due forze di governo sembra confermata dalle dichiarazioni di un esponente leghista molto critico su come Virginia Raggi fa la sindaca a Roma.

  

Dunque la contesa all’interno del governo si focalizza nei comuni dove i due partiti si muovono divisi. Sono momenti nei quali la tattica sembra prevalere sui contenuti, specialmente se ci si limita a leggere i giornali. Se si ascolta direttamente si scoprono anche contenuti interessanti. Per esempio a Torino una giovane consigliera pentastellata ha ricordato ai suoi colleghi, col tono di chi la sa lunga, che è ora di smetterla di attardarsi a spendere per mezzi di trasporto come la Tav quando di qui a poco l’economia e il commercio saranno completamente smaterializzati.

 

C’è poco da ridere. Intanto perché, pur facendo qualche confusione, l’oratrice alludeva a un tema di cui economisti e sociologi discutono da più di un secolo. Forse chi parlava non aveva ben presenti tutti i passaggi del lungo dibattito, forse pensava ancora alla stampante in 3D usata come esempio da Beppe Grillo in un famoso discorso, ma se pure fosse così bisognerebbe anche ricordare che passi avanti in materia il governo li ha già fatti. Vogliamo già dimenticare il ministro Toninelli e il suo traforo virtuale?