Lo sgombero del campo nomadi Camping River (foto LaPresse)

Orfini scende in campo sulla questione Camping river

Massimo Bordin

Una delegazione del Pd si è occupata della questione rom, andando sul posto, parlando con gli sgomberati e mettendoli in contatto con le strutture del comune, alla ricerca di una soluzione

Lo sgombero del campo rom Camping river, disposto dalla sindaca Raggi su impulso del ministro dell’Interno, sta producendo i danni che qui si erano previsti qualche giorno fa. Non era del resto difficile immaginare che se si chiude una struttura, anche la più fatiscente e illegale, senza avere una soluzione pronta per la gente che ci abitava, quelli, vecchi e bambini compresi, si accamperanno in mezzo alla strada, riproducendo il loro disagio e creandone di nuovo al prossimo. Questo sta succedendo puntualmente. La situazione però ha prodotto un effetto politico di qualche interesse. Ieri una delegazione del Pd, guidata dal presidente del partito Matteo Orfini, si è occupata della questione, andando sul posto, parlando con gli sgomberati e mettendoli in contatto con le strutture del comune, alla ricerca di una soluzione. Nulla di straordinario, è chiaro, comunque molto meglio della surreale direzione del partito convocata nel chiuso di una libreria, l’unica peraltro, di Torbellamonaca. Sostituire il dibattito autocentrato con la pratica sociale è sicuramente un piccolo passo nella direzione giusta anche se poco illuminata mediaticamente. La tendenza va dunque incoraggiata, sperando non si riduca a un episodio e non si limiti a situazioni estreme di emarginazione. Il presidente del partito ha fatto bene a dare l’esempio ma la strada è lunga.

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