Giuliano Pisapia (foto LaPresse)

Forse Giuliano Pisapia è stato sottovalutato

Massimo Bordin

Se evitasse, con garbo, di stringere qualche mano, sarebbe già un buon inizio

Forse ha ragione lui. Pochissime interviste, men che meno dichiarazioni che durano il tempo di un Tg, niente talk inutilmente isterici. Forse Giuliano Pisapia è stato sottovalutato. Lo fu del resto anche come candidato sindaco. Poi vinse, mostrandosi più duro di quanto facesse supporre la sua sottigliezza forense e la sua eleganza alto borghese. La svolta fu quando, alla fine del dibattito decisivo in Tv con Letizia Moratti, rifiutò alla fine di stringerle la mano. La sindaca uscente, persona forse migliore di quanto apparve quella sera, pensò bene di evocare, evidentemente mal consigliata, un trascorso giovanile dello sfidante, cercando di farlo passare come una specie di ex brigatista rosso. Era un falso patente, che Pisapia smontò con facilità, senza retorica e con la giusta dose di indignazione. L’incidente sembrava superato ma alla fine del dibattito lo sfidante si sottrasse alla rituale stretta di mano, limitandosi a dire “Lei non si è comportata correttamente”. Gli elettori apprezzarono. Non si sa ancora cosa potrà fare Pisapia per la sinistra, ma se intanto evitasse, con garbo, di stringere qualche mano, sarebbe già un buon inizio per “il figlio di Giandomenico Pisapia”, come, con qualche sufficienza di troppo, lo ha chiamato ieri sul Mattino Luigi Covatta.

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