Silvio Berlusconi ospite di Porta a Porta (foto LaPresse)

Berlusconi ci salverà dal blocco sovranista?

Massimo Bordin

Se Grillo presentasse un candidato esterno potabile e un programma di pochi punti condivisi, Salvini non avrebbe problemi a votarlo 

Comincio a convincermi che lo spazio dato all’implosione del Pd e ai guai romani del M5s sia sproporzionato per tanti motivi, uno dei quali dovrebbe pur appassionare i più incalliti retroscenisti. Se è vero che le elezioni, quando ci saranno, daranno comunque un risultato tripolare, allora la partita decisiva non la stanno giocando né Grillo né Renzi. La partita decisiva è quella che si gioca oggi nel centrodestra. Se Berlusconi finisse in minoranza rispetto al, chiamiamolo così, blocco sovranista, si aprirebbe la possibilità di un governo Grillo-Salvini-Meloni rispetto al quale perfino l’Amministrazione Trump sarebbe rivalutabile. L’ipotesi credo sia presa in scarsa considerazione perché si ritiene Grillo non disposto ad alleanze. Non è detto. Il personaggio è capace di brusche manovre non prive di una astuzia rozza ma efficace, visto che la sua base elettorale lo ha sempre seguito. Basterebbe che invece di Di Maio, che non è precisamente Churchill, indicasse, attraverso un simulacro di voto sul sacro blog, un candidato esterno potabile per Salvini, che è del resto di bocca buona. Un economista no-euro o, meglio ancora, un magistrato. Ce ne sono almeno un paio possibili. A quel punto, sulla base di un programma di pochi punti, sull’euro, sulla Nato, sulla giustizia, sarebbe difficile per i “sovranisti” non votarlo. Forse qualche ministro d’area lo rimedierebbero anche. Ci salverà il Cavaliere?