Le pischelle curde di Zerocalcare

Massimo Bordin
“Al momento di andare via le salutiamo una per una”. “Alcune di loro moriranno”. “Senza chiedere nulla in cambio a nessuno, mai”. “Ma almeno siamo libere”. Sono le ultime battute di “Kobane Calling”.

“Al momento di andare via le salutiamo una per una”. “Alcune di loro moriranno”. “Senza chiedere nulla in cambio a nessuno, mai”. “Ma almeno siamo libere”. Sono le ultime battute di “Kobane Calling”. I disegni ritraggono le pischelle curde, come le chiama l’autore, che vanno a combattere l’Isis e a fermare la sua avanzata. La sinistra dei Parioli ha comprato la graphic novel, e l’ha regalata ai figli. Non credo l’abbia letta e forse non ha nemmeno guardato le figure. Provate a parlare loro di intervento militare, vi salteranno addosso o come minimo, i più colti, citeranno l’ultimo articolo di Alberto Negri. I tempi sono così. Negli anni Trenta si poteva citare Bernanos e i suoi cimiteri sotto la luna, oggi Zerocalcare e le sue pischelle curde.

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