I nuovi mazzi di grimaldelli offerti da Renzi ai magistrati

Massimo Bordin
Ci sono alcune espressioni abusate che qui si cerca di evitare, come “vittoria di Pirro”, “lavorare per il re di Prussia” o, per un pubblico più supponente di sé, “eterogenesi dei fini”. Meglio evitare, ma insomma questo è il concetto.

Ci sono alcune espressioni abusate che qui si cerca di evitare, come “vittoria di Pirro”, “lavorare per il re di Prussia” o, per un pubblico più supponente di sé, “eterogenesi dei fini”. Meglio evitare, ma insomma questo è il concetto. Uno della mia generazione può citare, senza pretesa di originalità, il presidente Mao: “Hanno sollevato una pesante pietra per poi farsela cadere sui piedi”. Pensate al reato di “traffico di influenze” o a quella agghiacciante fattispecie di “disastro ambientale”. Nei codici, scritti da giuristi seri, non c’erano. Indovinate chi li inseriti. Ma certo, il Pd. Ora Renzi lamenta le intromissioni dell’ordine giudiziario nel potere legislativo. Ha ragione, ma le fattispecie di reato sempre più ideologiche introdotte dal suo partito servono solo a offrire nuovi mazzi di grimaldelli e chiavi false agli scassinatori. D’altro canto, ha senso che il partito di Berlusconi si scateni, appiattendosi sulle procure e le intemerate del Chavez alle cozze Emiliano, così da non rendere distinguibile Il Giornale dal Fatto? Certo, sperano che così Renzi potrà cadere, ma pensano davvero che poi vinceranno loro? Come ci siamo appena detti per Pasqua, auguri. Sembra che tutti costoro agiscano per il maggiore “soddisfamento” dell’onorevole Di Battista e dei suoi, che dal canto loro sono terrorizzati solo dall’ipotesi di vincere davvero. Oltre tutto gli toccherebbe imparare l’italiano.

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