La firma del Trattato del Quirinale (Ansa)

barbari foglianti

Viva il sovranismo europeo

Roberto Maroni

"La nostra sovranità può rafforzarsi solo attraverso una gestione condivisa delle sfide comuni”, ha detto Draghi alla firma del Trattato del Quirinale. E quale è la sfida comune più urgente oggi, se non il controllo delle frontiere?

Sono d’accordo con il direttore Claudio Cerasa: è giusto rallegrarsi per la stipula del Trattato fra Italia e Francia, firmato la scorsa settimana al Quirinale. “Viva il trattato del Quirinale, viva il sovranismo europeo”, ha titolato con enfasi il Foglio. Che poi ha aggiunto: “L’accordo è lo specchio di un populismo impotente, che accetta di passare dalla stagione del protezionismo a quella della protezione”. Davvero eccellente! Ma c’è di più: “Il senso più profondo di questo Trattato – ha detto Mario Draghi – è che la nostra sovranità può rafforzarsi solo attraverso una gestione condivisa delle sfide comuni”. E quale è la sfida comune più urgente oggi, visto anche il terribile naufragio di migranti nella Manica? “Sovranità europea significa disegnare il futuro come lo vogliamo noi europei: per questo serve controllare i confini”. Chiaro. In più sarà necessario che “tutti i paesi europei s’impegnino a sostenere una politica migratoria e d’asilo comune e politiche d’integrazione basate sui princìpi di responsabilità e di solidarietà condivise tra gli stati membri, che tengano pienamente conto della particolarità dei flussi migratori verso le loro rispettive frontiere, marittime e terrestri”. Ecco il punto. E che punto! Che sia davvero la volta buona? Vedremo. Anche per questo, oltre che per garantire l’attuazione del Pnrr, è necessario che Draghi e Mattarella rimangano al loro posto. L’avevo scritto sul Foglio due settimane fa. Oggi questa ipotesi si fa più concreta. Stay tuned.