Giorgia Meloni e Matteo Salvini (Ansa) 

barbari foglianti

Il caffè della pace tra Meloni e Salvini

Roberto Maroni

I leader del centrodestra si dicono compatti nella scelta dei nomi per le amministrative. Va bene, ma chi si candida? Bisogna convincere i civici e, nelle condizioni attuali, sarà dura

Dopo mesi di contrasti e discussioni i leader del centrodestra si sono rivisti per decidere i nomi dei candidati alle prossime elezioni amministrative di ottobre. Ha scritto sul Corriere Marco Cremonesi, uno che la sa lunga in fatto di umori dei leader, che al vertice un risultato è stato raggiunto: Salvini e Meloni hanno preso “il caffè della pace”. Il clima è apparso sereno e l’opinione dei partecipanti al vertice è che il centrodestra si presenterà unito ovunque. Ma i nomi dei candidati ancora non ci sono, e anzi, sembra che la scelta sia più complicata del previsto. Forse per “eccesso di offerta”? Dubito: rimando ai miei Barbari Foglianti della scorsa settimana per capire perché.

 

 

Chi sfiderà dunque Beppe Sala a Milano e Virginia Raggi a Roma? Per saperlo bisognerà attendere le prossime settimane. Sui nomi usciti (o fatti uscire apposta) la leader di FdI si è limitata a dire che “sono nomi interessanti, come altri”. E Salvini conferma: “Sono usciti 4-5 nomi nuovi, li esamineremo e decideremo presto”. L’unica certezza uscita dal vertice pare essere quella che “bisogna puntare sui civici”. Ma come trovare qualche “civico” disposto a rinunciare a tutto per fare il sindaco? Ecco la mossa del leader della Lega: “Proporrò una legge per aumentare le tutele legali per i sindaci”. Ottimo! Ma temo che senza una riforma profonda della giustizia, una riforma che tagli per davvero le unghie ai Palamara di turno, non si riuscirà a convincere nessun “civico” a rischiare. Vedremo. Stay tuned.