Felicità interna lorda

Cosa lega un toscano vissuto due secoli fa a un giovane danese che dirige a Copenaghen l’Happines Research Institute?

Roberto Maroni

Filippo Mazzei e Meik Wiking. Cosa lega un toscano vissuto due secoli fa a un giovane danese che dirige a Copenaghen l’Happines Research Institute? Questo li lega: la felicità. Mazzei partecipò alla Guerra di secessione americana e scrisse un passaggio epocale della Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti, il diritto alla ricerca della felicità: “Noi riteniamo che le seguenti verità siano di per se stesse evidenti; che tutti gli uomini sono stati creati uguali, che essi sono dotati dal loro Creatore di alcuni diritti inalienabili, che fra questi sono la vita, la libertà e la ricerca della felicità”. Per garantire questi diritti serve un governo che “organizzi i suoi poteri nella forma che al popolo sembri più probabile possa apportare sicurezza e felicità”. Di sicurezza mi sono occupato da ministro. Adesso voglio trovare il segreto della felicità. Al di là di welfare e sviluppo economico. Nel World Happiness Report dell’Onu in testa ci sono Finlandia, Norvegia e Danimarca. L’Italia è 47esima. Secondo Wiking, felicità è apprezzare ciò che troppo spesso diamo per scontato: “E’ stare con le persone che amiamo, è la sensazione di stare a casa, di trovarci al sicuro, di essere protetti dal mondo. Magari semplicemente conversando sulle piccole o grandi cose della vita, godendoci una tazza di tè da soli”. Forse comprendere bene questi meccanismi aiuterà i governi a fare scelte migliori. Perché il pil da solo non riflette necessariamente la qualità di vita di un popolo. Stay tuned.

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