(foto EPA)

bandiera bianca

Lo strano antirazzismo dei laburisti inglesi

Antonio Gurrado

Una esponente del partito di Starmer ha definito il Cancelliere dello scacchiere Kwarteng "solo superficialmente nero". Un equazione tra colore della pelle e politiche economiche piuttosto discutibile

Nel giorno in cui Kwasi Kwarteng fa marcia indietro sulla riforma fiscale in Gran Bretagna, giova ricordare che la scorsa settimana una esponente del partito laburista lo ha definito “solo superficialmente nero”. Il fatto che Kwarteng, in tutte le foto che ho trovato, sia in effetti nerissimo non può scalfire, in linea teorica, la convinzione espressa dalla sua oppositrice. Un colore può infatti variare per gradazione o per profondità. Quindi, se ne deduce, qualcuno può essere più o meno nero in base al fatto che sia più o meno scuro, e più o meno nero in base al fatto che gli strati sottostanti siano neri o no.

La concettosa esponente laburista deve dunque arguire o che Kwarteng sia solo superficialmente nero in quanto cosparso di lucido da scarpe, evenienza che mi sento di escludere, oppure che il medesimo sia solo superficialmente nero in quanto membro del partito conservatore, ex allievo di Eton, autore di una riforma fiscale degna di un bianco. Di conseguenza, secondo questo ragionamento, un politico di sinistra che abbia studiato in una scuola pubblica e nutra idee progressiste in materia di economia sarebbe più profondamente nero di Kwarteng, anche se fosse pallidissimo. Non solo: secondo l’esponente laburista, evidentemente, si può mappare il colore per intensità intrinseca, un po’ come si faceva ai tempi di Gobineau contando quarti, sedicesimi e sessantaquattresimi di nigrizia. Che è un modo piuttosto strano di essere antirazzisti.

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