Foto di chensiyuan, via wikimedia commons 

Bandiera Bianca

Il cubo vuoto a Torino e Mondovì che ha la pretesa di salvare il mondo

Antonio Gurrado

Arriva in Italia il Cubus, un'installazione del collettivo "Achtung! Kunstleerer Raum" che con l'arte contemporanea vuole combattere l'intelligenza artificiale, il sovranismo, il potere economico e chi più ne ha più ne metta

È arrivato anche in Italia, a Torino e a Mondovì, il Cubus. Si tratta di un’installazione del collettivo artistico “Achtung! Kunstleerer Raum”, il cui nome spiega già tutto: significa infatti “spazio vuoto d’arte”. Il Cubus consta in effetti di un cubo vuoto di due metri per due metri per due metri. Gli artisti spiegano che il Cubus “è una progettazione contemporanea dello spazio pubblico in cui l’arte e la cultura possano svolgersi in modo flessibile, spontaneo e con un feedback diretto del pubblico, un’istantanea della vivace scena artistica e culturale di una comunità locale”.

 

Ciò allo scopo – continuano – di “riflettere ad ampio raggio, superare le apparenze, disvelare le menzogne, affrontare il futuro, sfidare l’intelligenza artificiale, il sovranismo e il potere economico”. Vasto programma: chi l’avrebbe mai detto che, per fare tutto questo, fosse sufficiente un cubo vuoto a Mondovì? Ad apprenderlo adesso mi coglie il rimpianto, scoprendo che anche io sarei stato in grado di combattere l’intelligenza artificiale, il sovranismo e il potere economico, affrontare il futuro, disvelare le menzogne, superare le apparenze e riflettere ad ampio raggio, se solo anziché scrivere questo articolo lo avessi lasciato in bianco. A patto però di chiamarlo Articulus.

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