(foto EPA)

bandiera bianca

La scuola italiana è molto vicina a diventare un circo

Antonio Gurrado

Gli studenti di scienze dell’educazione in Bicocca seguiranno lezioni di funambolismo e clownerie per "imparare a vedere un'altra possibilità oltre alla realtà". Ecco, siamo all'ultima spiaggia della didattica

Scusate l’autobiografia ma, qualche mese fa, gente che se ne intende di pedagogia si era offesa in quanto avevo sostenuto che, secondo i nuovi dettami della didattica, il dovere dell’insegnante mi sembrava diventato di farsi un po’ assistente sociale e un po’ saltimbanco. Mi era stato rimproverato di aver frainteso tutto e di essere mosso da pregiudizi e malafede. Ed è proprio a riprova della mia errata valutazione che accolgo questa notizia: gli studenti di scienze dell’educazione in Bicocca seguiranno lezioni di funambolismo e clownerie.

I futuri insegnanti parteciperanno a laboratori circensi perché, spiegano gli organizzatori, “la giocoleria aiuta la concentrazione e, con foulard e fazzoletti che possono diventare una spada o un pennello, in ambito educativo è fondamentale imparare a vedere un’altra possibilità oltre alla realtà”. Allo stesso modo, leggo, impareranno a camminare sulla corda perché la ricerca costante dell’equilibrio è ciò che connota la relazione docente-discente. E niente, ve lo dico per avvertirvi che, la prossima volta in cui qualcuno mi criticherà quando dico che le nuove teorie didattiche fanno dell’insegnante un pagliaccio e della scuola un circo, sarà mia premura prenderlo sul serio. Tirandogli una torta in faccia.

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