(foto di Ekrulila)

bandiera bianca

Laurearsi comodamente è un ossimoro. (E pure una minaccia)

Antonio Gurrado

Dubbi sull'università comoda, che ti si presenta insieme allo spam nella cartella mail

Ingannato forse dalla mia frequente consultazione della pagina web di un corso universitario, e del tutto impermeabile all’evenienza che quel corso possa tenerlo io, un algoritmo pubblicitario sta insistentemente inviandomi via mail la spensierata esortazione: “Laureati comodamente da casa!”. Come a dire: visto che hai tanta vaghezza di navigare fra le pagine d’ateneo, perché non dare un senso a questo tuo hobby finalizzandolo al pezzo di carta? Io, pur educato, non rispondo. Non solo infatti si tratta di una mail automatica che non ammette repliche ma, all’algoritmo, dovrei spiegare quanto segue: che di tutte le forme di orientamento universitario possibile, laurearsi perché lo suggerisce lo spam è la più inverosimile, in quanto equipara gli studi al farsi ricrescere i capelli, allungarsi il pene o versare un acconto a un principe nigeriano che promette eredità milionarie; che laurearsi comodamente è di per sé un ossimoro in quanto, se fosse così comodo, tutti sarebbero laureati e, se tutti fossero laureati, la laurea non avrebbe più valore e diventerebbe del tutto inutile prenderla; che laurearsi comodamente da casa sembra una lusinga ma invero è una minaccia, poiché innumerevoli sono le testimonianze secondo cui poter andarsene di casa con la scusa di doversi laureare è la cosa migliore che possa capitare a qualcuno.

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