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Bandiera bianca

In che modo un simbolo fallico può far saltare un governo?

Antonio Gurrado

In Australia una W stilizzata ha fatto infuriare le femministe, e attorno alla lettera incriminata si è scatenata una diatriba esegetica per capire se fosse simbolo di qualcosa d’altro

Per un simbolo fallico ci stavamo giocando il governo australiano. Ve lo descrivo (il simbolo fallico, non il governo australiano). Consta di una W dalle concavità arrotondate e rigonfie, che sulla destra culminano in un vezzoso ricciolino; da quel lato la W proietta un’ombra spessa, tutta piena e oblunga, la cui punta riproduce la stessa curvatura delle pal.., pardon, della W.

Tale è il logo scelto dal governo australiano per il Women’s Network, un’iniziativa di sostegno alle donne che però ha scatenato solo polemiche riguardo all’inequivocabile sottotesto della grafica: o il governo vuole deliberatamente insultarci, hanno detto le femministe australiane, oppure è talmente sconsiderato da non accorgersi di aver espresso supporto alle donne riproducendo ciò che si cela fra le gambe del primo ministro.

Il logo è stato ritirato, chiaro, ma ancor più chiara è l’implicazione di tutta la vicenda: attorno al simbolo di un ente simbolico si è scatenata una diatriba esegetica per capire se fosse simbolo di qualcosa d’altro, portando il governo australiano all’atto simbolico di ritirarlo. Di cosa fosse il Women’s Network e di cosa dovesse fare all’atto pratico, invece, non è fregato un simbolo fallico a nessuno.

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