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BANDIERA BIANCA

Buttare la plastica in mare è miopia, non inquinamento. Parola di polpo

Antonio Gurrado

Da una ricerca condotta dai biologi marini dell’Università brasiliana di Rio Grande emerge che i molluschi sono bravissimi a utilizzare i tappi, le bottiglie e le buste che finiscono nel loro habitat

Buonasera, sono un polpo, animale la cui straordinaria intelligenza è riconosciuta perfino da voi uomini. Mi abbasso a scrivervi queste righe dopo aver appreso i risultati di una ricerca condotta dai biologi marini dell’Università brasiliana di Rio Grande, da cui emerge che noi polpi siamo bravissimi a utilizzare la plastica. Voi la gettate in acqua e noi la riqualifichiamo: alcuni si rintanano all’interno di bottiglie e lattine, altri si nascondono dai predatori mimetizzando i tentacoli sotto una distesa di tappi di bottiglia, qualcuno indossa deliberatamente sacchetti della spesa per incutere timore a bestie marine che ci minacciano; una mia amica ha addirittura deposto le uova sotto la carcassa di una batteria, per proteggerle nel mesetto necessario a farle dischiudere.

Dall’alto della conclamata intelligenza della nostra specie, vi invito pertanto ad abbandonare il vostro presuntuoso antropocentrismo. Da sempre vi lagnate del fatto che gli uomini utilizzino la plastica ma poi la gettino danneggiando la vita di chi abita nei mari. È una visione miope che non tiene conto dell’ordine generale della natura: mi sembra del tutto evidente che l’uomo utilizza la plastica al solo scopo di gettarla in acqua perché poi serve a noi polpi.

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