(foto Ansa)

bandiera bianca

Scuole chiuse per il troppo freddo. E' ufficiale: la dad non è servita a nulla

Antonio Gurrado

La didattica a distanza era un modo per sopperire a molte delle mancanze della scuola italiana. Ma dopo un anno e mezzo di pandemia siamo al punto di partenza

Adesso è sicuro: la didattica a distanza non è servita a nulla. L’inutilità della dad non viene sancita dal comprovato abbassamento del livello medio degli studenti – già in atto da anni per colpe intrinseche alla scuola, e che semmai ha solo contribuito a velocizzare polarizzando le differenze fra i bravi e gli incapaci – e nemmeno dalle lamentele dei sindacati i quali, dopo aver ardito chiedere gli straordinari per le lezioni da casa in piena pandemia, ora celebrano il ritorno in pianta stabile alla routine della scuola in presenza come? Convocando uno sciopero cui non aderisce quasi nessuno.

La dad non è servita a nulla e lo si capisce leggendo sui giornali locali il fioccare di notizie su scuole che rispediscono gli alunni a casa per il troppo freddo, perché il riscaldamento è malfunzionante o perché gli spifferi abbondano, unitamente a quelle che restano chiuse per neve, quelle in cui i genitori si ammutinano perché manca la carta igienica, quelle in cui viene giù il soffitto e così via. Un anno e mezzo di scuola da remoto era più che sufficiente a fare due cose: risistemare un po’ la struttura degli istituti e capire che la dad è una risorsa per sopperire, con una saggia integrazione fra virtuale e reale, a molti annosi problemi della scuola, dal freddo al pendolarismo estremo, dalle chiusure per causa di forza maggiore al sadismo puro delle lezioni di sabato. Invece s’è preferito non fare altro se non sbraitare che la vera scuola è solo in presenza e adesso rieccoci qui, esattamente dov’eravamo prima.

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