(Ansa)

Bandiera bianca

Fra settant'anni gli scrittori ecologici si saranno biodegradati

Antonio Gurrado

La letteratura è tutta spreco e spietatezza, mica lamentela e penitenza come l’ambientalismo. Appunti a margine della mostra di Robert Capa, che ha ritratto Hemingway e Gary Cooper in vacanza per andare a caccia 

Cosa ci fate ancora lì? Andate subito a Modena a visitare la mostra “Capa in color”, così vedrete un’assoluta rarità. Che non è solo la raccolta a colori di un fotografo che nel nostro immaginario è in bianco e nero, bensì un servizio speciale del 1950 per la rivista “Holiday” in cui Robert Capa segue Hemingway in vacanza in Idaho con Gary Cooper per andare a caccia. Non vi trascrivo le didascalie del rotocalco, altrimenti mi arrestano; vi dico solo che traspare un entusiasmo per l’uccidere animali e per il dominio dell’uomo sulla natura oramai impensabile. E impronunciabile poiché, se uno scrittore oggidì se ne andasse a caccia con un attore famoso e un reporter al seguito, non lo pubblicherebbe più nessuno. Grande successo invece per gli autori che rispettano l’ambiente, mangiano vegano, parlano con le montagne, ammansiscono i lupi e invocano diritti civili per i fiori. Eppure la letteratura è tutta spreco e spietatezza, proprio come la caccia, mica lamentela e penitenza come l’ambientalismo. Sarà per questo che dopo settant’anni leggiamo ancora Hemingway, mentre fra settant’anni tutti gli scrittori ecologici di moda oggi si saranno biodegradati.

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