Bandiera Bianca

"Prendi i soldi e scappa". L'ultima frontiera dell'arte concettuale

Antonio Gurrado

Jens Haaning ha intascato circa settanta mila euro dal museo di arte moderna di Aalborg per un'opera mai realizzata: una cornice completamente vuota. Trattasi di performance culturale, spiega l'autore. Ma adesso occhio agli artisti di strada

Il mio nuovo artista preferito si chiama Jens Haaning. In passato aveva prodotto opere concettuali fatte di banconote, ragion per cui il museo di arte moderna di Aalborg gli aveva da poco commissionato un’opera in cui esporre cinquecentotrentaquattromila corone danesi, grossomodo settantamila euro forniti direttamente dal museo. L’altro giorno l’opera è arrivata: una cornice completamente vuota, intitolata “Prendi i soldi e scappa”. E i settantamila euro? Spariti nelle tasche di Haaning, che spiega trattarsi di una performance artistica. È ammirevole l’impietosa consequenzialità: se serve ad esprimere un’idea dell’artista, qualsiasi azione può essere una performance concettuale, che sia star seduti, salire su una scala, guardare qualcuno negli occhi, denudarsi, fare pipì o pensare a un ananas.

 

Pertanto il furto di settantamila euro è, qualora effettuato come opera d’arte, non un reato bensì una performance concettuale; Haaning infatti si è intascato anche tremila e rotti euro di pagamento da parte del museo per la consegna dell’opera. Il suo coraggioso gesto renderà finalmente leggibili le pagine di cronaca: non più noiosi rapimenti, minacce, estorsioni, bensì una pletora di artisti emergenti, talvolta riuniti in collettivo, che compiono performance culturali rapendo qualcuno, minacciandolo, spremendogli denaro; i sicari potranno far figurare i propri introiti come ricompensa per una committenza creativa; per farsi svaligiare la casa, bisognerà forse pagare un biglietto. Unica cosa, quando andate a prelevare dal bancomat, poi fate attenzione agli artisti di strada.

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