BANDIERA BIANCA

Bergamo-Ibiza, il volo più pazzo del mondo

Antonio Gurrado

Sprezzo del pericolo, proprietà di linguaggio, forza nel saper argomentare: nel video della passeggera no-mask c'è molto più di quello che si vuole ammettere

Sono un grande ammiratore della signorina – presumo barese – che ha rivoltato il volo Ibiza-Bergamo rifiutandosi di tener su la mascherina.

 

Non solo per l’evidente spregio dell’aria condizionata che si evince dalla sua mise, mentre io quando prendo l’aereo a stento mi trattengo dall’indossare il colbacco. Né solo per il rispolvero del lessema “trimone”, incomprensibile a chiunque fuori da un raggio di settanta chilometri da Bari, altro che Bergamo, altro che Ibiza; parola alata che non mi capitava di sentire dalla più tenera infanzia. E nemmeno soltanto per l’inoppugnabile argomentazione opposta alla signora della quale aveva appena tirato i capelli, “Mio fratello è giudice avvocato”: testimonianza plastica del fatto che, di fronte a un sopruso, il legame familiare vale più del rispetto delle norme del vivere civile, e che, quanto a definizione delle carriere, nella giustizia c’è ancora parecchia confusione.

 

Sono un grande ammiratore della signorina in questione perché, quando uno steward ha tentato di ammansirla, gli ha risposto sprezzante “Sei solo uno steward”, sottintendendo che sarebbe stata disposta ad assecondarlo se magari fosse stato, che so, steward e turista, steward e tronista, steward e influencer, steward e giudice avvocato. Steward e basta non è credibile. Il video da Ibiza ha così confermato un sospetto che covavo da tempo: l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro in cui conviene sempre fare anche qualcos’altro.

 

 

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