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BANDIERA BIANCA

In Italia si legge di più. Ma per i motivi sbagliati

Antonio Gurrado

Pandemia, legislazione e nuove firme pop fanno crescere il numero dei lettori. Sicuri sia una buona notizia?

Sono preoccupato, in Italia stanno aumentando i lettori. Non lo dico perché appena esco di casa vengo travolto da sbadati col naso infilato nella “Recherche”, né perché ho scoperto che quelle folle ipnotizzate dagli smartphone non sono su Tik Tok ma stanno leggendo un ebook di ultimissima generazione; non mi capita mai. In Italia stanno aumentando i lettori: lo assicurano le statistiche, che dicono sempre la verità.

 

In Italia stanno aumentando i lettori per almeno tre motivi. Primo, la legge 15/2020 per la promozione della lettura, con annesse “buone pratiche”, “diversità della produzione”, “dimensione sociale”, “dimensione interculturale”, “interventi mirati” e “valorizzazione delle competenze richieste dall’ecosistema digitale”. Secondo, la pandemia, visto che dall’inizio dell’emergenza la percentuale dei lettori è salita del 3,8%. Terzo, il costante affiancamento della tradizione scritta a quella orale, dato che nelle classifiche dei libri più venduti questa settimana conto ben venti, no, ventuno personaggi che o sono ospiti regolari di talk show o hanno un programma tv in proprio, da Lundini a Bruno Vespa. Se in Italia stanno aumentando i lettori, è a causa della legislazione, della disperazione e della televisione. Ero meno preoccupato quando non leggeva nessuno.

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