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Bandiera bianca

Digiunare consapevolmente. Ce lo chiede l'Europa

Antonio Gurrado

L'idea della Commissione europea: dal 2023, sugli alimenti potremo trovare degli avvisi che ci segnalano gli effetti negativi sulla nostra salute. Proprio come accade oggi con le sigarette

È la consueta, ragionevole tattica della persuasione, del suggerimento, del nudge: quella per cui sui pacchetti di sigarette sono apparse ormai da secoli dapprima scritte che avvertono dell’impatto del fumo sulla salute, poi immagini che quelle conseguenze mostrano in modo simbolico (l’uomo nudo regredito in posizione fetale poiché il fumo causa impotenza) oppure in modo didascalico, quando non splatter. Così che noi, posti di fronte all’ammonimento dell’evidenza, guardiamo in faccia la realtà testimoniata da quelle scritte o da quelle immagini e, per il bene della nostra salute, decidiamo spontaneamente e consapevolmente di smettere di fumare.

 

Allo stesso modo, leggo che per il 2023 (se ci sarà un 2023) la Commissione Europea sta progettando di adottare identica tattica per il cibo. Sugli alimenti potremo dunque trovare scritte di avvertimento riguardo all’impatto degli alimenti sulla salute, e poi magari immagini simboliche o iperrealistiche che ne mostrino le conseguenze. Che so, magari un figurante che si accascia con la mano sul cuore dinanzi alla vetrinetta coi krapfen del bar o uno che divora alacremente un’interminabile salsiccia senza avvedersi che si tratta del proprio stesso intestino. Così che noi, posti di fronte all’ammonimento dell’evidenza, guardiamo in faccia la realtà testimoniata da quelle scritte o da quelle immagini e, per il bene della nostra salute, decidiamo spontaneamente e consapevolmente di smettere di mangiare.

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