Bandiera Bianca

Ipotesi sul perché gli studenti protestano

Antonio Gurrado

Didattica a distanza, i ragazzi scioperano. Didattica in presenza, i ragazzi scioperano ancora. Cosa vogliono allora questi nostri ragazzi?

Come volevasi dimostrare, alle notizie sugli studenti che protestavano perché volevano andare a scuola quando non potevano hanno fatto seguito le notizie sugli studenti che protestano perché non vogliono andare a scuola ora che devono. In Campania, ad esempio, una quarantina di scuole superiori ha riaperto i battenti per allievi che non si sono fatti vivi. Se ne possono dedurre quattro possibili chiavi interpretative.

 

La prima opzione è psicologica: gli studenti sono pazzi, smaniano per andare a scuola quando la situazione è preoccupante ma non si fidano gran che quando la situazione si tranquillizza; sono disposti a far simbolicamente lezione all’addiaccio pur di dimostrare che la vera didattica è solo quella in presenza ma, quando suona la campanella, non si sentono a sufficiente distanza di sicurezza dalle rime buccali degli insegnanti.

La seconda opzione è generazionale: gli studenti sono giovani, quindi protestano. Se il mondo è bianco lo vogliono nero, se è nero lo vogliono bianco; se la didattica è a distanza la vogliono in presenza, se è in presenza stanno a casa per ripicca.

La terza opzione è territoriale, e in quanto tale discriminatoria: state sicuri, qualcuno si sarà messo a dire che in certe parti d’Italia i liceali andrebbero a scuola anche con la peste bubbonica sotto bombardamenti a tappeto, mentre in certe altre parti d’Italia i liceali trovano più confortevole restare sul divano ad aspettare un diploma di cittadinanza.

Infine la quarta opzione, che essendo sensata non viene mai presa in considerazione: gli studenti non esistono, non sono una massa uniforme e unanime né tampoco agiscono in maniera univoca; sono, come noi, tanti individui calati in realtà differenti cui fanno fronte come meglio possono, e ogni tentativo di ridurre gli studenti a collettività, a granitica classe sociale, è destinata al fallimento come tutti i tentativi di risolvere i problemi della scuola facendo discorsi generici. Appunto.

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