(foto Ansa)

Bandiera Bianca

Continuare a stigmatizzare la dad non serve a niente

Antonio Gurrado

Dire che la didattica a distanza non funziona, che non è vera scuola, significa vanificare mesi di lavoro

Bene: studenti a bizzeffe sono rientrati a scuola oggi, fra Lombardia, Liguria, Marche e Umbria, quindi sarà soddisfatta Lucia Azzolina, saranno soddisfatti i genitori, saranno soddisfatti gli insegnanti. Fossi nel ministro dell’istruzione, tuttavia, cercherei di non insistere così spesso sul concetto che la didattica a distanza non funziona e che la scuola siffatta non sia vera scuola. Anzitutto perché potrebbero diventare molto meno soddisfatti gli insegnanti: se il loro lavoro è fare scuola, e la dad non è vera scuola, allora vuol dire che tutti questi mesi di sforzi e di caos non sono stati mesi di vero lavoro. Poi perché potrebbero diventare molto meno soddisfatti i genitori: se iscrivono i figli a scuola perché imparino qualcosa, e la dad non è vera scuola, allora significa che o il sapere acquisito in tutti questi mesi dai loro figli non ha valore o che in tutti questi mesi i loro figli non hanno acquisito nessun sapere.

 

Sarà stato mica perché, a furia di sentirsi ripetere che la dad non è vera scuola, i ragazzi hanno concluso che le lezioni non erano vere lezioni, i compiti a casa non erano veri compiti a casa, le verifiche e le interrogazioni non erano vere verifiche o vere interrogazioni, quindi tanto valeva non scomodarsi col vero studio? Sarà stato mica perché qualcuno li ha promossi tutti d’ufficio a un certo punto dello scorso dell’anno scolastico, quindi si aspettano che qualcuno faccia lo stesso anche quest’anno, visto che la dad non funziona? Infine, dicendo così, Lucia Azzolina rischia di finire per essere molto meno soddisfatta ella stessa: perché, se la dad che ha caratterizzato l’intero suo mandato non è vera scuola e non funziona, allora potrebbe sorgere il sospetto che all’Istruzione possa volerci un vero ministro, un ministro che funzioni.

Di più su questi argomenti: