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bandiera bianca

Zingaretti ha un problema di staffe

Antonio Gurrado

"Stare con i piedi in due staffe è sempre stato sbagliato". Nella critica del segretario del Pd a Matteo Renzi c'è qualche cosa che non va

Perdere le staffe può capitare; ma perdersi i piedi? Molteplici fonti di stampa attribuiscono unanimi a Nicola Zingaretti l’accusa, nei confronti di Matteo Renzi, di voler tenere i piedi in due staffe, cosa che il segretario del Pd trova inaccettabile. Sono allora andato a controllare sul vocabolario Treccani, che in questi casi è cassazione, e ho trovato conferma al mio sospetto. La staffa, spiega il vocabolario, è “ciascuno dei due arnesi di metallo che pendono dai due lati della sella, sorretti da corregge (staffili) attaccate alla sella stessa e di lunghezza regolabile; servono al cavaliere sia come punto su cui far leva con un piede per prendere lo slancio necessario per salire a cavallo, sia come appoggio per entrambi i piedi quando cavalca”. Donde le locuzioni idiomatiche più comuni: “reggere le staffe”, “essere con il piede nella staffa”, ossia pronto ad andarsene, e “offrire il bicchiere della staffa”, che di questi tempi significa che si son fatte le 18. Nonché, eccolo qui, “tenere il piede in due staffe” cioè, cito, “garantirsi abilmente contro rischi di opposta natura, mantenere buoni rapporti con persone di partiti fra loro opposti”.

 

Ora io non so quanti piedi avesse Renzi l’ultima volta che Zingaretti l’ha visto; presumo due. So però, lo dice il vocabolario, che chi abbraccia una posizione ambigua ne tiene uno solo in più staffe, come potesse montare a cavallo da entrambi i lati perché non si sa mai; mentre chi “tiene i piedi nelle staffe”, scrive sempre il vocabolario, sta cavalcando in modo normale e sicuro, come si deve. Non sono certo io che devo svelare al segretario del Pd il predicozzo di Nanni Moretti sul fatto che chi parla male pensa male e vive male; mi preme piuttosto indagare su quale ragione inconscia abbia indotto il leader del partito di riferimento del ceto medio riflessivo a incappare in questo infortunio o lapsus. Pensandoci su, mi sono persuaso non trattarsi né di scarsa conoscenza del mondo equino né di errore di calcolo sul numero delle estremità inferiori altrui. Dev’essere invece, con ogni probabilità, un accurato appello agli italiani: è tempo di sacrifici quindi è inaccettabile tenere i piedi in altrettante staffe, bisogna abituarsi a tenerli tutti e due in una staffa sola anche se è scomodo. Resta invece accettabile, sottintende il segretario Pd e governatore del Lazio, tenere il sedere su due selle.

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