(foto LaPresse)

Bandiera Bianca

Sull'uso delle mascherine gli inglesi hanno solo da imparare dall'Italia

Antonio Gurrado

Mentre nel paese di Boris Johnson si aggrediscono sui mezzi pubblici in nome della libertà, noi siamo più disciplinati: gli aggressori sono sempre e solo senza mascherina

State a vedere che aveva ragione Boris Johnson. Da Birmingham giunge la notizia che una sedicenne, salita in autobus senza la mascherina d’ordinanza, è stata presa a calci in faccia da un passeggero particolarmente preoccupato dall’evenienza del contagio. Costui aveva probabilmente frainteso il senso delle parole del Primo Ministro sull’ulteriore sforzo necessario per convincere alla disciplina un popolo come il britannico, da secoli aduso alla libertà. O forse Boris Johnson aveva colto nel segno e pensava proprio a qualcosa del genere: un corto circuito in cui la disciplina, contro la libertà di non coprirsi il viso, potesse essere imposta efficacemente solo tramite la libertà di prendere la gente a calci in faccia.

 

Come che sia, ne è seguito un parapiglia: ulteriori passeggeri, uomini liberi che indossavano la mascherina, hanno difeso la libertà della sedicenne di non indossare la mascherina di fronte alla libertà dell’aggressore di prendere la ragazza a calci in faccia; lo hanno fatto aggredendo l’aggressore e prendendosi la libertà di sferrare un calcio in faccia anche a lui. Per fortuna – leggo su Il Giornale a corredo della notiziola – in Italia queste cose non succedono, anzi: sono quelli che vanno in giro senza mascherina ad aggredire chi le porta, com’è successo di recente a Roma, a Foggia e chissà dove altro. Così viene favorita una più netta distinzione fra buoni e cattivi. Si vede che Boris Johnson aveva ragione: noi siamo un popolo più disciplinato, gli inglesi hanno solo da imparare.

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