Bandiera Bianca

Agrituristi della democrazia

Antonio Gurrado

I 5 stelle riuniti in campagna, in un'azienda agricola alle porte di Roma. Crimi parla di ritorno alle origini. Ma il passaggio dalla natura alla politica è irreversibile: la regressione è pia illusione

Che fine ha fatto lo stato di natura, che fine ha fatto il buon selvaggio? Rousseau – quello vero, il filosofo, Jean-Jacques – aveva imperniato buona parte della propria teoria su questi due concetti: lo stato naturale prepolitico è un bene, poi degenerato con l’introduzione della proprietà che ha inoculato gli interessi privati e reso necessarie istituzioni gerarchiche per difenderli indebitamente; e (semplifico), quando dobbiamo educare le future generazioni, dobbiamo tenere a mente come modello incorrotto l’ominide che saltella per li rami e vende il letto al mattino poiché non pensa che, calata la sera, potrebbe servirgli di nuovo.

  

Fate la tara del caso e, stringi stringi, da questi due capisaldi trarrete il succo ideologico del grillismo. Emerge tuttavia che, per districarsi dall’impasse con Rousseau – quello falso, la piattaforma, Casaleggio Associati – gli esponenti del MoVimento 5 stelle si sono riuniti in un agriturismo alle porte di Roma, e si sa come sono gli agriturismi: perfettamente curati onde dare l’impressione di un contatto diretto con la terra, finemente artificiali per illudere i clienti della loro naturalità. E infatti Vito Crimi, che qualcosa del buon selvaggio deve averlo serbato, se l’è bevuta e ha commentato la location della scampagnata definendola ritorno alle origini, ritorno alla natura.

 

Ma se c’è una cosa che Rousseau – quello vero, eccetera – aveva chiaro in mente era l’irreversibilità del passaggio dalla natura alla politica, dalle origini all’artificio, dalla selva ai parlamenti. La regressione, come sa bene chi ha visto i grillini arrivare con la sfilza di auto di servizio multicolori, non è nell’ordine delle cose, è camuffamento o pia illusione farlocca. Altro che buon selvaggio, altro che stato di natura; quelli che si sono recati alle porte di Roma per un pranzetto all’aria pulita, con qualche bestiolina di contorno, sono soltanto degli agrituristi della democrazia.

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