Matteo Salvini (LaPresse)

Salvini ha sempre ragione

Antonio Gurrado

Duemila e rotti follower hanno apprezzato il tweet in cui l'ex vicepremier scriveva che “l’Italia o è cristiana o non lo è”. Tautologie e assurdità

Matteo Salvini ha ragione, come sanno i duemila e rotti follower che hanno apprezzato il tweet in cui scriveva che “l’Italia o è cristiana o non lo è”. Affermazione di incrollabile verità per il semplice fatto che costituisce una tautologia: per definizione, infatti, l’Italia o è cristiana o non lo è, allo stesso modo in cui l’Italia o è esagonale o non lo è, o è campione del mondo o non lo è, o è una monarchia o non lo è. Per la sua peculiare forma logica, la frase resta vera non solo cambiando il predicato ma anche cambiando il soggetto: l’affermazione di Salvini vale tanto quanto “l’Arabia Saudita o è cristiana o non lo è”, “mia sorella o è cristiana o non lo è”, “la democrazia o è cristiana o non lo è”. Maggior forza ancora l’affermazione di Salvini trae dall’evenienza di restare vera perfino cambiando sia il soggetto sia il predicato. I duemila e rotti follower con altrettanta sicurezza avrebbero potuto approvare proposizioni inconfutabili come “oggi o è lunedì o non lo è”, “Matteo Salvini o è ministro o non lo è”, o anche “il Milan o vince o non vince”, “a Roma o piove o non piove”, eccetera. Se si basasse sempre e soltanto sui principii di identità, non contraddizione e terzo escluso, Salvini avrebbe sempre ragione e a nulla varrebbe tentare di contraddirlo. A meno che, dicendo “l’Italia o è cristiana o non lo è”, Salvini intendesse “l’Italia o è cristiana o non è tale”, “l’Italia o è cristiana o non è Italia”. Ma non crederete mica che Salvini non sappia ciò che scrive e migliaia di suoi follower non capiscano ciò che leggono, vero? Sarebbe assurdo.

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