Il cardinale Konrad Krajewski (foto Imagoeconomica)

Il cardinale e la bambina

Antonio Gurrado

Dal turbinio di commenti attorno al tombino in cui si è calato l’elemosiniere del Papa, Konrad Krajewski, spicca la precisazione di una piccola con la Barbie

Beata innocenza: dal turbinio di commenti attorno al tombino in cui si è calato l’elemosiniere del Papa, spicca la precisazione di una bambina con la Barbie. Alla goffa domanda di un agente (“Il prete si è infilato qui?”) ha replicato: “Non era prete, era cardinale”. Questo puntiglio infantile può apparirci ridondante o ingenuo ma è fondamentale perché specifica tre cose. Primo: un cardinale è un principe della Chiesa e, fra un funzionario e un principe, è facile intuire chi si comporti in maniera più nobile. Secondo: la Chiesa è un’istituzione più rilevante e più duratura dell’Acea e della Digos, in cielo, in terra e ora anche sottoterra. Terzo: il vantaggio della religione sulla politica sta nel fatto che, mentre i vertici dello Stato possono tutt’al più proibire in nome della legge che venga commesso del male, i vertici della Chiesa hanno un margine per provvedere a che si faccia del bene in nome della coscienza. Sono tre concetti piuttosto lampanti ma, quando ha detto “Lasciate che i bambini vengano a me”, evidentemente Gesù sottintendeva che gli adulti fossero più lenti di comprendonio.    

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