Il Game of Thrones di Facebook

Antonio Gurrado

Secondo uno studio dell’università di Oxford entro il 2100 la maggioranza dei profili sul social apparterrà a gente defunta

Attenzione, questa rubrica contiene uno spoiler: la vera battaglia decisiva fra vivi e morti non è quella di Game of Thrones ma sarà quella che, fra meno di un secolo, sarà combattuta su Facebook. Secondo uno studio dell’università di Oxford, se si continua all’attuale ritmo di iscrizioni e decessi, entro il 2100 la maggioranza dei profili sul social apparterrà a gente sotterrata o incenerita. Poiché costoro hanno smesso di respirare prima di cancellare le proprie tracce online – argomentano gli autori dello studio – questa tendenza apparentemente lugubre si rivelerà preziosissima: i nostri posteri potranno navigare in quest’enorme cimitero virtuale scrutando ogni dettaglio delle nostre vite che avremo voluto eternare. Grazie a Facebook, infatti, ricostruiranno i nostri eventi, le nostre opinioni, i nostri sentimenti, le nostre mode, i nostri menu, le nostre idiosincrasie, le nostre ossessioni, i nostri sbrocchi, le nostre battutone originali, i nostri insulti gratuiti, i nostri like tattici sotto selfie scollati e, sempre grazie a Facebook, scopriranno alfine che avremmo fatto meglio a non iscriverci.

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