Lauren Bacall

La nuova frontiera dal tribunale del popolo: denunciare i film in cui si fuma

Antonio Gurrado

Il comune di Bari lancia Blaam: setacciare pellicole del passato e del presente per segnalare scene in cui i personaggi fumano. In cambio si ottengono biglietti gratis per il cinema

Flammare è fuori moda, ora bisogna blaammare. Ovvero – dal nome di Blaam, iniziativa per ragazzi presentata oggi al Comune di Bari – setacciare film del passato e del presente per segnalare scene in cui i personaggi fumano. L'idea di base è che, poiché fumare fa male, bisogna esercitare uno stigma sociale; in cambio si ottengono biglietti gratis per il cinema. Magari, chissà, un domani l'iniziativa verrà estesa e si procederà a segnalare le scene ambientate nei bar, poiché bere fa male, poi quelle con sparatorie, poiché sparare fa male, poi quelle con risse, poiché menare fa male, quindi quelle con inseguimenti, poiché correre in automobile fa male, per non parlare di quelle di sesso, poiché non escludono l'insorgenza di malattie veneree, e naturalmente tutte le scene comiche, poiché le parole sono pietre e sappiamo quanto danno possa esercitare la derisione di qualcuno o di qualcosa. Ne sortiranno film in cui la gente non fuma, non beve, non scopa, non si arrabbia, non parla per timore di offendere e guida mantenendo la distanza di sicurezza. Sai che spasso, andare al cinema a vederli gratis.

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