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Da dove viene l'ossessione del M5s per gli accordi prematrimoniali

Antonio Gurrado

Il decreto Semplificazioni illude i cittadini che due scartoffie bastino a metterli al riparo dal rischio di una rottura. Un po' come nel contratto di governo

Non mi sorprende il comma b dell'articolo 20 del decreto Semplificazioni; non mi sorprende che, alla fine, sarà il Movimento 5 stelle a inoculare il contratto prematrimoniale nel sistema giuridico italiano. Non tanto perché scimmiotta una pratica orecchiata nei film romantici americani e al pubblico di riferimento dei grillini piacciono le fonti inconsuete. Il fatto è piuttosto che l'essenza politica del Movimento consiste nell'essere certi che qualsiasi controparte voglia sempre tirare a fregare e nell'essere altrettanto certi che basti qualcosa di scritto, scartoffie su scartoffie, per mettersi al riparo da questo rischio. Il grillismo è un cocktail di sospetto fine a sé stesso e ingenuità controfattuale. Lo stesso accordo politico con la Lega, per quanto sia banale notarlo, è un accordo prematrimoniale piuttosto gretto nei modi e piuttosto candido nelle ambizioni. Ora il Movimento vuol rendere al proprio popolo ciò che spera e che merita, ossia una carta che conceda ai nubendi l'illusione che non giungerà mai una questione Tav o un caso Diciotti a far naufragare la loro unione guardinga.