foto tratta da Twitter

Cosa ci fa Hitler tra le statuine del presepe?

Antonio Gurrado

L'impasse teologica dietro la rappresentazione del Führer nella bottega di un artigiano di San Gregorio Armeno: il male deve o non deve avere spazio nel presepe?

Lo scandaletto, che a Napoli è uno scandalone, dell'artigiano di San Gregorio Armeno che ha esposto Hitler in vetrina fra le statuette per il presepe può essere utile a un discorso di più ampio raggio, che oltrepassi la diatriba partitica sulla memoria nonché il dibattito sul presepe come simbolo identitario e perfino l'annuncio di Alessandra Mussolini, che il Führer no ma correrebbe a Napoli a comprare la statuetta del nonno.

 

Sceverata da tutto ciò, la questione è: il male deve avere spazio nel presepe? Ovvero, Gesù è nato per mostrarsi solo ai buoni o anche ai cattivi?

 

In favore della seconda ipotesi pare propendere la metafora evangelica del medico, che non cura i sani ma gli ammalati; pertanto attorno alla grotta dovrebbero a maggior ragione affollarsi i dittatori e i criminali e i fetentoni, poiché più degli altri hanno bisogno di luce o almeno di pace. A favore della prima ipotesi milita invece il dato di fatto che il Cristianesimo impone una selezione, una separazione delle pecore dai capri, pertanto non è che proprio tutti tutti possano salvarsi come se niente fosse; pro vobis et pro multis, diceva la Messa in un inciso caustico quanto sottovalutato.

 

E dunque, per risolvere l'impasse teologica, bisogna piuttosto rifarsi alla testimonianza diretta dell'artigiano. Questi ha raccontato di avere eseguito Hitler su commissione di un cliente che voleva fare un regalo (bel regalo); di averlo fabbricato senza pensarci perché è un lavoro come un altro; di ricevere sovente committenze di chi vuole la statuina del capufficio, chi del calciatore preferito, chi della fidanzata. Ecco scoperto quindi dove si annida il male nel presepe: non nel braccio teso di Hitler in alta uniforme bensì nel desiderio di guadagno a ogni costo e nella cieca pretesa d'imporre le proprie voglie. Che son poi i motivi per cui Gesù sarebbe venuto a salvarci, se collaboriamo.

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