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Il porno non ci salverà

Antonio Gurrado

Gli italiani sono sovranisti e anticasta anche su Pornhub, visto che amano cercare connazionali nudi oppure sosia di vip che vengono sottoposti ad angherie sessuali

Hugh Hefner era convinto che il porno avrebbe tolto ogni velo all’Islam più retrivo, riuscendo lì dove aveva fallito il capitalismo; Barbara Costa (in “Pornage”, Il Saggiatore) si spinge a dire che il porno è “la miglior forza civilizzatrice del mondo” e – raccontando delle performer in hijab e dei giovani iraniani che imbastiscono orge per resistere agli ayatollah – prefigura che il web, mettendo a disposizione un quantitativo esorbitante di modi per soddisfare i gusti più particolari su schermo o dal vivo, innescherà un’inarrestabile rivoluzione che arriverà in Cina, in Corea del Nord e chissà dove.

 

Purtroppo il dibattito s’è concentrato sull’autrice (esiste o non esiste? è una graffiante blogger o l’Elena Ferrante di un gruppo di mattacchioni, ovviamente maschi?) e non sulla controprova: il porno su vasta scala, lungi dal liberarci, ha incoraggiato in Occidente un edonismo moralista culminato nell’istituzione di una Associazione per le Relazioni Etiche Non Monogame, il cui solo nome fa passare ogni velleità di trasgressione. In generale, siamo peggiorati. Gli italiani sono sovranisti e anticasta anche su Pornhub, visto che amano cercare connazionali nudi oppure sosia di vip che vengono sottoposti ad angherie sessuali; nel 1987 il voto di protesta premiò Cicciolina che proponeva libero amore nei parchi mentre oggi premia Salvini che si accanisce contro gli atti osceni; nel 1972 Vito Acconci che si toccava davanti ai visitatori della Sonnabend Gallery di New York era un’opera d’arte, oggi Louis C.K. è diventato un reietto per molto meno.

 

Leggendo “Pornage” ho scoperto che l’appiattimento dell’identità individuale sulla perversione di appartenenza ha scatenato un rigurgito di medioevo: ci sono asessuali che dopo due anni di astinenza acquisiscono superpoteri, spectrofili ed exofili ricevono in visione fantasmi o marziani che si accoppiano con loro, e un signore inglese innamorato della propria Jaguar, con cui si accoppia, è stato definito meccanofilo quando invece parrebbe animista. Per non parlare dei born again virgin che, dopo una vita promiscua, si mantengono immacolati con la persona che amano manco fossero perennemente sintonizzati su Radio Maria. Altro che porno come forza liberatrice: il web, mettendo tutti i desideri a portata di mano, ha trasformato il sesso in una nuova superstizione, probabilmente l’ultima prima di estinguerci. 

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